Ẓāhir al-Dīn Abū l-Hasan ʿAlī ibn Zayd b. Funduq Bayhaqī, noto anche come Ibn Funduq (1100 – 1169/1170), è stato uno storico ed erudito persiano di origine araba, noto principalmente per aver scritto l'opera storiografica Tārīkh-e Bayhaq.

Biografia

Quanto sappiamo dell'esistenza di Bayhaqī deriva dalla sezione autobiografica della sua opera storica sull'Iran (per il resto andata perduta), intitolata Mašārib al-tajārib (trascritta in Yāqūt, Muʿjam al-Udabāʾ, V, pp. 208–13), da allusioni presenti in altre sue opere e dalle memorie di ʿEmād al-Dīn Eṣfahānī, il cui padre era stato amico dell'autore.

Bayhaqī discendeva da uno dei primi Compagni del Profeta, Khuzayma ibn Thābit Dhu l-Shahādatayn, i cui discendenti si erano stabiliti presso Bost. L'eponimo della famiglia, Ḥākem Abū Solaymān Fondoq, fu inviato a Sabzavār come giudice dal sultano ghaznavide Maḥmūd nel 998. Gran parte degli antenati di Bayhaqī erano giudici o imam.

Nacque a Sabzavār, la città più importante del distretto di Bayhaq, dove suo padre possedeva diverse proprietà. Nella sua introduzione al Tārīkh-e Bayhaq, Muḥammad Qazvīnī dimostra che la data di nascita dell'autore fornita da Yāqūt (1106) è erronea. Lo stesso Bayhaqī afferma che era studente mentre era vizir Fakhr al-Mulk. L'educazione scientifica e letteraria di Bayhaqī cominciò a Nīshāpūr. Nel 1113-14, accompagnato dal padre, Bayhaqī visitò il rinomato matematico e poeta ʿOmar Khayyām, mentre nel 1123, si recò a Merv dove completò i suoi studi di fiqh sotto la guida del giurista hanafita Abū Saʿd Yaḥyā b. Ṣāʿid. Nel 1127 ritornò a Nīšāpūr dove interruppe gli studi in seguito al matrimonio (Yāqūt, p. 209). Bayhaqī trascorse alcuni anni presso il suocero, governatore di Rey, Shihāb al-Dīn Muḥammad b. Masʿūd, che nel 1132 gli fece ottenere la carica di qādī di Bayhaq.
Bayhaqī per motivi ancora oscuri lasciò questo incarico dopo poco tempo e si ritirò nella casa del suocero a Rey, dedicandosi allo studio della matematica e dell'astrologia. Nel 1135, Bayhaqī si recò nuovamente a Nīshāpūr ma non vi rimase a lungo; un anno dopo andò a Sarakhs per perfezionare le sue conoscenze sull'astrologia, ma dissipò nella città tutto il suo denaro. Trascorse gli anni 1138-42 a Nīshāpūr. Dopo un tentativo non riuscito di stabilirsi a Bayhaq a causa dell'ostilità dei parenti, Bayhaqī tornò definitivamente a Nīshāpūr, frequentando la madrasa e la moschea della città. Bayhaqī godette del favore dei circoli di corte, in particolare della protezione del vizir Ṭāhir b. Fakhr al-Mulk.

Nel 1148, quando Demetrio I di Georgia inviò dei messaggi in siriaco (soryānī) e arabo al sultano Sanjar, Bayhaqī venne incaricato di condurre la mediazione, grazie alla sua conoscenza di entrambe le lingue. Secondo Yāqūt,) Bayhaqī morì nel 1169-70.

Le opere

Nel suo scritto Mašāreb al-tajāreb, Bayhaqī enumera settantuno sue opere, tra cui quattro in lingua persiana: Rasāʾel, ʿOqūd al-mażāḥeq, Naṣāʾeḥ al-kobarāʾ e i Qeṣaṣ al-anbīyāʾ, come anche il suo libro più significativo il Tārīkh-e Bayhaq (Storia di Bayhaq) e un trattato astrologico intitolato Jawāmiʿ al-aḥkām al-nujūm. La produzione di Bayhaqī spazia su un vasto ambito: studi coranici, dottrinali, legali, algebrici, astrologici e astronomici (dove illustra l'uso dell'astrolabio), medici e farmaceutici. Vi sono anche numerose opere più prettamente letterarie, concernenti la filologia, la grammatica, la retorica, commentari sul Nahj al-balāgha, sui poemi di Bukhturī e Abū Tammām, e sulle Maqāmāt di Ḥarīrī. Frammenti sulla produzione poetica dello stesso Bayhaqī sono sopravvissute, costituendo parte della sua antologia andata perduta intitolata Wishāḥ dumyat al-qaṣr, una continuazione dell'opera di Bākharzī, la ben nota Dumyat al-qaṣr.

Oltre al già citato Jawāmiʿ al-aḥkām e a frammenti poetici, le uniche opere sopravvissute di Bayhaqī sono quelle storiche. Conservata attraverso citazioni di altri storici (Yāqūt, Ibn al-Athīr, Ibn Abī Uṣaybiʿa, Jovaynī e Ḥamd Allāh Mustawfī) troviamo i Mashārib al-tajārib, una continuazione della Tārīkh-e yamīnī di al-ʿUtbī. Anche la sua Tatimmat Ṣiwān al-ḥikma, continuazione dell'opera di Abū Sulaymān Sijistānī (la Ṣiwān al-ḥikma), e la storia della sua regione di origine, la Tārīkh-e Bayhaq, ispirata ad un'opera precedente di ʿAlī b. Abī Ṣāliḥ Ḵᵛārī, sono state tramandate integralmente fino ai giorni nostri.

Non definibile come una cronaca né come un'analisi storiografica, la Tārīkh-e Bayhaq rientra nel genere degli scritti noti come manāqib, delle prosopografie composte per descrivere una determinata regione e i suoi personaggi culturali più rappresentativi. Dopo un breve ragguaglio storico e geografico della regione di Bayhaq, il Tārīkh-e Bayhaq passa in rassegna le sue più importanti famiglie. La parte più importante del trattato è dedicata ai personaggi più significativi della regione, distintisi in ambiti politici, culturali e religiosi. L'opera si conclude con una lista delle battaglie combattute nell'area e con una rassegna di curiosità antiquarie e scientifiche presenti in essa.

Note

Collegamenti esterni

  • (EN) Opere di ʿAlī ibn Zayd Bayhaqī, su Open Library, Internet Archive.

The Creed of Imam Bayhaqi Abu Bakr Ahmad ibn Husayin AlBayhaqi

Shaykh zayed Fotos und Bildmaterial in hoher Auflösung Alamy

Zayd ibn Ali Alchetron, The Free Social Encyclopedia

IMAM BAIHAQI

Zayd ibn Ali’s Jihad in Way of God Hawzah News Agency