I Farsetti furono una nobile famiglia toscana.
Storia
Divisi in numerosi rami sparsi per l'Italia centro-settentrionale, i Farsetti passarono da un governo all'altro riuscendo sempre a mantenere ruoli di prestigio.
Originari di Luni, dopo la distruzione della città si trasferirono a Vinca, in Garfagnana, passando poi a Bergiola e a Lavacchio. Dalla fine del Trecento si trovavano a Massa, partecipando alla vita pubblica del suo Ducato.
Dalla seconda metà del Cinquecento suoi membri si distinsero come letterati, giuristi e politici in vari altri Stati italiani e specialmente nel Granducato di Toscana.
Ramo veneziano
Discende da Anton Francesco Farsetti (Massa, 1606 - Padova, 1680) che si era trasferito nella Roma di papa Urbano VIII dove fu Depositario generale e Tesoriere segreto della Camera Apostolica. Giunto più tardi a Venezia, riuscì ad accedere al patriziato nel 1664, mediante l'esborso di centomila denari. Si trattò, quindi, di un ramo estremamente ricco, il che assicurò a molti suoi membri un'ottima formazione letteraria e artistica.
Da questa linea uscirono Filippo Vincenzo (1703 - 1774), distintosi come mecenate illuminato, e i suoi cugini Tommaso Giuseppe (1720 - 1791) e Daniele Filippo (1725 - 1787), entrambi letterati. Nel loro palazzo di San Luca, sul Canal Grande, avevano allestito un vero e proprio museo aperto ad intellettuali e semplici cittadini, ricco di opere d'arte e completato da una fornitissima biblioteca.
I Farsetti di Venezia si estinsero nel 1808 con la morte di Anton Francesco, figlio di Daniele Filippo, il quale condusse una vita dissoluta e disperse il museo e la biblioteca ereditata dai parenti. Nel 1817 il governo austriaco riconobbe alla vedova Elena Adriana da Ponte i titoli della famiglia purché non si risposasse.
Proprietà
- Ca' Farsetti, a San Marco;
- Villa Farsetti, a Santa Maria di Sala;
Note
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